Il Doppio o triplo reddito certificato può portare a conguagli negativi per il contribuente in sede di presentazione del 730 o del Modello Redditi
Sempre più lavoratori concludono il proprio anno di lavoro con una pluralità di contratti firmati e periodi di lavoro ultimati: due, tre o più contratti a termine, contratti di collaborazione coordinata e continuativa (ex contratto a progetto), contratto a chiamata o intermittente. Ne consegue che l’anno successivo i lavoratori ricevono non uno ma più modelli Cud (CU – Certificazione Unica), da diversi datori di lavoro. Oppure una Certificazione Unica (ex modello CUD) dall’ex datore di lavoro e successivamente una Certificazione unica dei redditi dall’Inps, per coloro che ricevono l’indennità di disoccupazione, ora Naspi, ex Aspi o Mini Aspi.
Le conseguenze in termini fiscali possono essere pesanti, la sorpresa negativa può arrivare in sede di presentazione del modello 730 e di pagamento dell’imposte sul reddito, Irpef e addizionali regionale e comunale.
Da un paio d'anni il modello CUD è stato sostituito con il nuovo modello di Certificazione Unica dei redditi (CU). Nel nuovo modello CU, come in passato per il CUD, ci sono certificati i redditi conseguiti nell'anno d'imposta dello scorso anno. E le conseguenze del doppio o triplo reddito certificato possono portare a conguagli negativi per il contribuente in sede di presentazione del 730 o del Modello Redditi.
Ecco perché con due CU (ex CUD) scatta l'obbligo di presentare il 730 o del Modello Redditi.
Il datore di lavoro, però, idoneamente informato degli ulteriori redditi spettanti al lavoratore, può effettuare un corretto e preciso calcolo del conguaglio fiscale di fine anno. Il lavoratore deve farlo soprattutto se ha altri redditi (quindi più CU), con la finalità di avere una corretta imposizione fiscale a fine anno e nelle buste paga dell’anno, evitando così di dover conguagliare la propria posizione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi (con il 730 o il Modello Redditi) generando sulla propria persona pesanti imposte a saldo recuperabili direttamente tramite le buste paga.
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A cura del Dott. Commercialista STEFANO CANNONI
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